Il libro, curato dall'americanista Alessandro Portelli, raccoglie sette saggi dello scrittore americano contro l'imperialismo e il colonialismo occidentale dei suoi tempi. Mark Twain, del quale emergono con forza le straordinarie doti di polemista, condanna l'atteggiamento del suo paese (gli Stati Uniti) perché conforme alla "barbarie" della vecchia Europa colonialista: lo scrittore si oppone alla guerra che gli Usa combattono contro la Spagna per conquistare le Filippine e denuncia i massacri della popolazione che il governo di re Leopoldo del Belgio compie per controllare le ricchezze naturali del Congo. Nella sua introduzione, Portelli sottolinea l'attualità degli scritti di Twain nell'epoca della guerra infinita.