Originario di Teheran, Ali Banisadr si è trasferito ancora bambino negli Stati Uniti con i genitori. Restano indelebili nella sua memoria i bombardamenti legati agli eventi bellici che si sono susseguiti a partire dagli anni '70, che traduce in dipinti abitati da una folla surreale di persone che sembrano apparire e svanire nella superficie pittorica. Si tratta di un pandemonio, dove il caos è però ordinato, anche se ogni creatura che abita questo universo non corrisponde nei tratti a personaggi riconoscibili e identificabili, come nella tradizione pittorica del passato. "Beautiful Lies" è una delle opere ispirate a Dante Alighieri esposta nella Sala dei Gigli di Palazzo Vecchio ed è stata scelta per dare il titolo all'intera mostra. La "bella menzogna" sotto la quale si nasconde la verità è un'espressione usata proprio dal Sommo Poeta per parlare delle sue opere e dei poemi allegorici in generale, e si adatta perfettamente al lavoro di Banisadr, che con il suo tratto energico e le sue cromie mette in scena il suo mondo privato (e quello universale), fatto di violenza e isolamento, di angoscia e meraviglia, ma anche di memoria e immaginazione.