L'espressione "A dimora" designa il luogo nel quale è fissata l'abitazione di qualcuno e anche l'azione del mettere una pianta nel suo terreno. La raccolta "A dimora"sviluppa in effetti entrambi questi significati, dando forma e sostanza attraverso le sette sezioni a uno spazio claustrale entro il quale abita un "io". Quella via, quella casa, quel riquadro, finestra o schermo che sia, sono le coordinate e insieme le fondamenta di un posto unico al mondo, di una precisa condizione esistenziale nella quale la voce poetica, nutrita dall'humus nel quale è radicata, può finalmente varcare la porta dell'egocentrismo umano e, di stanza in stanza, dispiegarsi in canto.